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Manlio Cortelazzo lo inserisce tra i dialetti veneti, però il suo è un libro di quasi 30 anni fa.
Queste le parole di Pennacchi lo scrittore (ma il cognome però non sembra veneto, forse lui è veneto di origine materna).
"Il dialetto veneto-pontino che si parla in Canale Mussolini non è più, naturalmente, quello di Goldoni né - tanto meno - quello che si parla in Veneto oggi. Quando, per esempio, ci incontriamo con le mie cugine che sono rimaste lassù, qualche volta facciamo fatica a capirci. Il nostro è un impasto di rovigotto, ferrarese, trevigiano, friulano eccetera - contaminato da influenze laziali - privo di strutturazione grammaticale fissa, con le vocali ora aperte ora chiuse e le desinenze che cambiano da podere a podere e da situazione a situazione, anche spesso nello stesso parlante. Questo è però l' impasto che ho imparato da mia madre, e che probabilmente ho contaminato a mia volta nel corso degli anni."
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