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My Paternal Grandfather's primary language was Zeneize (from what I am told is a virtually extinct Ligurian dialect these days). He served in WW2 as a translator for the US army and was understood by most people he encountered throughout Italy when he was stationed there.
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La domanda era rivolta a Gica, non a Langobarda (che non capisce niente, tranne l'arte di argomentare in mala fede).
Sapevo che i Corsi usano spesso "micca" per confermare una negazione, come i Toscani, che d'altronde hanno tendenza a saltare la 'c' dura intervocalica. Ma quello che mi aveva sorpreso, in una frasi scritta da Gica, era "'un" scritto al posto di "non", una particolarità che credevo distintiva del corso (e che forse spiega la necessità di "micca" per disambiguare con l'articolo indefinito), e di quale non sapevo che esistesse in Toscana.
Le teorie basate sull'influenza di ipotetici sostratti o superstrati non valgono mai niente.
È come voler render conto delle specificità della fonetica francese attraverso il celtico.
Comunque i Celti erano certamente una piccola minoranza nella Gallia antica. Come, e ancora di più, gli Etruschi in Etruria (se le loro culture sona sparite senza lasciare traccie menzionabili, ci sono ragioni).
Last edited by Ouistreham; 08-31-2017 at 02:04 AM.
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Sono stato una decina di giorni in Corsica (sono tornato dalla Corsica proprio pochi giorni fa), e ho parlato con tanti Corsi, e anche con tanti tuoi connazionali, la Corsica era piena di turisti francesi da ogni parte della Francia. E confermo, i Corsi usano moltissimo "micca". Non è stata una sorpresa, perché c'ero già stato altre volte in Corsica. Soprattutto i fiorentini tendono a "mangiarsi" la c dura intervocalica.
Sì è molto frequente in Toscana, soprattutto tra i fiorentini. Ma essendo enorme l'influenza del fiorentino sul resto della regione, lo trovi in diverse zone della Toscana. Il Corso indubbiamente discende dal toscano medievale, condivide ancora molto ma ha decisamente avuto una sua evoluzione molto distintiva. All'orecchio di un locutore toscano il Corso ha anche avuto una forte influenza dal centro-sud Italia, e persino dalla Sardegna, a tratti ricorda anche certi dialetti del sud Italia, influenze che suonano più estranee in Toscana. Non ho ancora capito, invece, che cosa abbia lasciato il Ligure nel Corso. Mentre indubbiamente esiste anche una influenza francese, soprattutto nel lessico più moderno.
Sono d'accordo, questi ipotetici substrati e adstrati, spesso indimostrabili, sono a volte più il frutto del romanticismo di qualche linguista che altro.
Last edited by Percivalle; 08-31-2017 at 02:55 AM.
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Si. Il 'o' non accentuato diventa 'u', e nel Sud-Ovest della Corsica c'è una certa tendenza a pronunciare il doppio 'L' come 'dd', come in Sardegna, Sicilia, e l'estremo Sud dell'Italia.
Un possibile punto comune con il ligure è la bizarra pronunciazione del suono notato "ghj" (ma non sono esperto).
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Elisa totalmente no; sei fiorentino anche te e dovresti saperne anche meglio di me
Il nome gorgia però fa cagare. Meglio invece alludere alla poetica di Curzio Malaparte
http://www.mucchioselvaggio.org/FOTO...I/41/41-05.pdf
Io credo che i nostri suoni aspirati sono di sostrato etrusco
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Un' è l negazione Toscana
Non usiamo mai il Non quando parliamo tra di noi
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C'è da notare anche l'uso che fanno in tutta la Corsica dell'espressione "ajò" (andiamo), che è considerata l'espressione Sarda per eccellenza, spesso i turisti quando vengono in Sardegna ripetono di continuo Ajò, tipo pappagallo, anche se non sanno il significato, molti pensano che sia una specie di saluto, invece è solo l'imperativo di Andare.
p.s.
l'influenza linguistica Ligure da quello che è visto è davvero minima, sopravvive qualcosa a Bonifacio e a Calvi dove si parla o parlava un dialetto Ligure, quasi estinto, e soppiantato dal Corso.
Un altra peculiarità che differenzia il Corso meridionale da quello settentrionale è il fatto che la maggiorparte sostantivi deriva dal nominativo Latino, e non dall'accusativo, caratteristica che si ritrova nel Gallurese, il dialetto Corso parlato nel nord est della Sardegna, nel Sardo meridionale (Campidanese), e nel Siciliano.
esempio :
Latino (accusativo): canem, solem, panem
Italiano : il cane, il sole, il pane
Corso settentrionale : u cane, u sole, u pane
Sardo (Logudorese, Nuorese) : su cane, su sole, su pane
Latino (nominativo) : canis, solis, panis
Corso meridionale : u cani, u soli, u pani
Corso-Gallurese : lu cani, lu soli, lu pani
Sardo (Campidanese) : su cani, su soli, su pani
Siciliano : u cani, u suli, u pani
Un'altra caratteristica, a volte quasi comica presente in Corso meridionale, Gallurese e Siciliano, è quella di masculinizzare i plurali dei sostantivi femminili
Corso meridionale : a casa -> i casi - a donna -> i donni
Gallurese : la casa -> li casi - la donna -> li donni
Siciliano : a casa -> i casi - a fìmmina -> i fìmmini
Last edited by Mens-Sarda; 08-31-2017 at 08:06 AM.
Non Auro, Sed Ferro, Recuperanda Est Patria (Not by Gold, But by Iron, Is the Nation to be Recovered) - Marcus Furius Camillus (Roman General)
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