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Dopo il prosecco un'altra eccellenza italiana nel libro nero degli inglesi
04/10/2017 11:51 CEST
Basilico, pinoli e sale. Troppo sale. Dopo il prosecco, il Guardian boccia un'altra eccellenza italiana: il pesto. Il livello di sale nel condimento ligure è al di sopra dei limiti suggeriti e in alcuni casi è addirittura aumentato, nonostante la campagna lanciata dal governo britannico per ridurre il contenuto di sodio negli alimenti.La precisazione della Saclà
In riferimento alle considerazioni del The Guardian sul Pesto Saclà, riprese da alcuni organi di stampa italiani, si precisa quanto segue. "Selezioniamo basilico fresco italiano e ingredienti controllati di alta qualità nel rispetto della tradizione gastronomica italiana. Rivediamo costantemente le nostre ricette per renderle sempre più salutari, e a questo proposito abbiamo lanciato proprio sul mercato inglese anche una versione 'low fat' del nostro pesto best seller. Da oltre 25 anni, gli inglesi riconoscono una superiorità nel gusto, la cremosità del nostro pesto e l'autenticità del nostro 'made in Italy', rendendoci Market leader in tutto il mercato Britannico.
Il sale è presente in ricetta non solo per dare sapore ma soprattutto per aspetti tecnologici, che ci consentono di non utilizzare alcun conservante nei pesti Saclà. Il pesto è un condimento tipico della dieta mediterranea, grazie al suo sapore intenso va utilizzato in piccole quantità e inserito all'interno di una dieta equilibrata e varia".
Secondo il Guardian, due dei pesti più noti della Saclà - brand di riferimento in Gran Bretagna per il celebre condimento genovese - hanno il 30% di sale in più rispetto all'acqua di mare. Dalle analisi del Consensus Action on Salt e Health (Cash), il "No 1 Classic Basil Pesto" - il best seller della Saclà - contiene il 18% di sale in più rispetto al 2009, mentre il "No 5 Organic Basil Pesto" tocca addirittura il +32%.
Ciò vuol dire che, con l'1,5 grammi di sale per porzione, entrambi sono più salati di un hamburger del McDonald's. ma non è solo un problema della Saclà: il Cash ha analizzato tra giugno e luglio 75 marche di pesto - tra cui Napolina Green Pesto with Basil, Gino D'Acampo Pesto alla Genovese Basil Pesto e Truly Italian Genovese Basil Pesto - e tutte registrano una concentrazione di sodio che va dai 2 ai 2,5 grammi per 100 grammi.
A preoccupare ancora di più il Cash c'è anche il fatto che il condimento italiano è particolarmente popolare tra i bambini, che dovrebbero mangiare prodotti ancora meno saporiti, per evitare di incorrere alla lunga in patologie come pressione alta e infarto.
Mentre secondo le direttive sanitarie mondiali, gli adulti non dovrebbero assumere più di 6 grammi di sale al giorno.
All'alto contenuto di sodio, ammoniscono gli inglesi, si aggiungono i grassi saturi. Insomma, in Inghilterra il pesto non passa l'esame. Il 30 agosto scorso, il Guardian e il Daily Mail si erano scagliati contro il prosecco italiano, criticandone l'elevata acidità "corrosiva". L'avvertimento era per i britannici che, a quanto pare, ne consumano circa 40 milioni di litri l'anno. E pazienza se, come sostengono gli esperti, rovina il sorriso.
Fonte: http://www.huffingtonpost.it/2017/10...to_a_23232130/
Articolo originale in inglese sul Guardian:
Spoiler!
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