Dopo la chiusura della Curva Nord per i cori contro i giocatori del Sassuolo, i tifosi biancocelesti lasciano adesivi antisemiti nel settore giallorosso. La protesta della comunità ebraica. Inchiesta della Figc. La società biancoceleste: "Pochi sconsiderati". Il gruppo ultrà Irriducibili: "Stupiti da clamore, era contesto di goliardia".

di Matteo Pinci - 23 ottobre 2017


ROMA - La curva nord era chiusa per razzismo. Ma i laziali che il Giudice Sportivo aveva lasciato fuori dall'Olimpico erano rientrati dalla "finestra" della curva sud per un euro. Imbrattandola di adesivi razzisti: perché quella è la "casa" abituale dei nemici romanisti e gli ultrà biancocelesti non hanno trovato idea migliore che "personalizzarla": un campionario della vergogna: "Romanista ebreo", e poi "romanista Aronne Piperno", in riferimento al personaggio di origini ebraiche del Marchese del Grillo.

E ancora immagini di Anna Frank con la maglia della Roma, già comparse alcuni anni fa in giro per Roma. Tutto accompagnato dalla "firma" (almeno così si può leggere, vista la presenza ravvicinata degli adesivi) del gruppo ultrà laziale degli Irriducibili. Pensare che allo stadio non avrebbero nemmeno dovuto esserci, i fedelissimi abitualmente abbonati in curva nord: sono potuti entrare soltanto grazie a una mossa decisa dal club di Lotito, che grazie alla sospensione degli abbonamenti ha potuto concedere i biglietti della curva "rivale" ai suoi stessi ultrà alla cifra simbolica di 1 euro.

Ora la Figc ha aperto un'inchiesta per verificare le responsabilità del club di Lotito: la Lazio rischia una nuova e più pesante squalifica. Indagini sono state prontamente avviate anche dalla Questura di Roma per fare luce sul grave episodio. A quanto sembra, gli steward addetti alla vigilanza sugli spalti non avrebbero segnalato l'accaduto alle forze dell'ordine.

LAZIO: "MARTEDI' SAREMO IN SINAGOGA" - "La Lazio ha sempre condannato ogni forma di razzismo,si resta interdetti di fronte a manifestazioni di evidentemente riguardano un gruppo ristrettissimo di persone, che non coinvolgono i tifosi che si sono sempre comportati bene e in maniera regolare - così all'Ansa il portavoce della Lazio, Arturo Diaconale -. Ci preoccupa che un numero minutissimo di sconsiderati può provocare danni d'immagine e materiali clamorosi a una società che sta facendo ogni massimo sforzo essere al passo coi tempi". E' invece saltata nella tarda serata l'annunciata visita di una delegazione della Lazio, della quale doveva far parte anche il presidente Claudio Lotito con una corona di fiori alla sinagoga di Roma per ricordare le vittime dell'antisemitismo".

LE REAZIONI: "FUORI ANTISEMITI DA STADI" - "Offendono una comunità e tutto il nostro Paese, è un atteggiamento inqualificabile". Così Carlo Tavecchio, presidente Figc, commenta a margine della consegna delle 'Stelle al merito sociale' in corso a Milano, quanto accaduto domenica sera allo stadio Olimpico.

"Questa non è una curva, questo non è calcio, questo non è sport. Fuori gli antisemiti dagli stadi". Così la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello su twitter, postando una foto che ritrae degli adesivi tra cui uno con la foto di Anna Frank che indossa la maglia della Roma e un altro con la scritta "Romanista ebreo".

La denuncia arriva dopo la partita di domenica Lazio-Cagliari. "La foto che abbiamo postato su Twitter - sottolinea Della Rocca - è stata presa direttamente dal profilo Instagram di un tifoso laziale che si vantava con altri tifosi scrivendo: 'ai romanisti abbiamo lasciato un ricordo... As Roma merda'. Insomma i tifosi laziali hanno esportato razzismo antisemita anche in curva sud. Questo atteggiamento è una sfida alle istituzioni che ne devono prendere atto e devono farsi carico del problema. La società deve prendere provvedimenti".

"Questo non è calcio, questo non è sport, ha ragione @dureghello": ha commentato in un tweet la sindaca di Roma Virginia Raggi. E il segretario Pd Matteo Renzi ha definito il gesto "squallido": "Ovviamente si tratta di una piccola minoranza, ma non evidenziare la notizia sarebbe un errore"

Anche il ministro per lo Sport Luca Lotti "condanna con forza il grave episodio" di antisemitismo che si è verificato allo stadio Olimpico. "Quello che è accaduto ieri sera è gravissimo, non ci sono giustificazioni: sono episodi da condannare, senza se e senza ma" ha affermato il ministro. "Sono certo che le autorità competenti faranno luce su quanto avvenuto e che i colpevoli saranno presto individuati e condannati", ha concluso.

"L'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane condanna in modo inequivocabile quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma. Contro questi personaggi chiediamo un intervento chiaro della Società Sportiva Lazio e delle autorità competenti", afferma, in una nota all'Ansa, la presidente Ucei Noemi Di Segni. "Troppo spesso - continua Di Segni in merito agli adesivi - queste condanne cadono nel vuoto e con amarezza constatiamo che in un luogo come uno stadio di calcio, dove dovrebbero essere rappresentati i valori universali dello sport, questi vengano invece traditi".

GRUPPO ULTRA': "STUPITI DA CLAMORE, ERA GOLIARDIA" - Prova a ridimensionare il gesto, invece il gruppo degli ultrà laziali degli Irriducibili: si dicono "stupiti da tutto questo clamore mediatico" e convinti che "tutto debba rimanere nell'ambito del 'nulla', circoscritto a un contesto sportivo animato da scherno, sfottò e goliardia". È questa la posizione, manifestata all'Ansa: "Esistono - aggiungono - altri casi che secondo noi meriterebbero aperture dei tg e ampie pagine di giornali" proseguono.


Fonte: http://www.repubblica.it/sport/calci...sud-179128194/