Che Cosa ne pensate della Calabria?

[gıulıoımpa]

Diciamo che I calabresi sono una cosa tutta a parte...non mi piace generalizzare ma tutti quelli che conosco sono certi individui...ma sono anche simpatici dai. (Anche se un po' pesantucci)

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[Cuore di Tenebra]

I calabresi sono un popolo particolarmente strano, a livello caratteriale dico. Conosco un ragazzo calabrese conosciuto su un forum e se da un lato mi pento di averlo conosciuto, dall'altro non posso non trovare tragicomiche certe sue uscite e alla fine sta simpatico.

[Mens-Sarda]

Ad essere sinceri non so molto della Calabria, mi viene in mente che mettono il peperoncino dentro qualsiasi cosa commestibile, che c'è qualche posto dove ancora si parla il Greco, ma sopratutto mi viene in mente Franco

[Ajeje Brazorf]

Haha mi viene in mente questo:

[GiCa]

Si.. Gli stessi calabresi considerano il Peperoncino come "il viagra della Calabria"..
..

[GiCa]

Un bbo dde musica Calabbrese
Forza Cummari.. Abballati

https://youtu.be/tKh1d7MffFc

https://youtu.be/Ww6QW3ye-Nk

https://youtu.be/GuPUf_Bc2J4

[Ajeje Brazorf]

I calabresi sono un popolo particolarmente strano, a livello caratteriale dico. Conosco un ragazzo calabrese conosciuto su un forum e se da un lato mi pento di averlo conosciuto, dall'altro non posso non trovare tragicomiche certe sue uscite e alla fine sta simpatico.

Dovessimo dare giudizi alla gente in base ai forum sarebbe la fine del mondo...

[GiCa]

Comunque... :

Testardi,
Vendicativi spietati in alcuni casi è alcune persone

[GiCa]

Dio diede alla Sila il pino, all’Aspromonte l’ulivo, a Reggio il bergamotto, allo Stretto il pescespada, a Scilla le sirene, a Chianalea le palafitte, a Bagnara i pergolati, a Palmi il fico, alla Pietrosa la rondine marina, a Gioia l’olio, a Cirò il vino, a Rosarno l’arancio, a Nicotera il fico d’India, a Pizzo il tonno, a Vibo il fiore, a Tiriolo le belle donne, al Mesima la quercia, al Busento la tomba del re barbaro, all’Amendolea le cicale, al Crati l’acqua lunga, allo scoglio il lichene, alla roccia l’oleastro, alle montagne il canto del pastore errante da uno stazzo all’altro, al greppo la ginestra, alle piane la vigna, alle spiagge la solitudine, all’onda il riflesso del sole.

Poi distribuì i mesi e le stagioni alla Calabria. Per l’inverno concesse il sole, per la primavera il sole, per l’estate il sole, per l’autunno il sole. A gennaio diede la castagna, a febbraio la pignolata, a marzo la ricotta, ad aprile la focaccia con l’uovo, a maggio il pescespada, a giugno la ciliegia, a luglio il fico melanzano, ad agosto lo zibibbo, a settembre il fico d’India, a ottobre la mostarda, a novembre la noce, a dicembre l’arancia.
Volle che le madri fossero tenere, le mogli coraggiose, le figlie contegnose, i figli immaginosi, gli uomini autorevoli, i vecchi rispettati, i mendicanti protetti, gl’infelici aiutati, le persone fiere leali socievoli e ospitali, le bestie amate.
Volle il mare sempre viola, la rosa sbocciante a dicembre, il cielo terso, le campagne fertili, le messi pingui, l’acqua abbondante, il clima mite, il profumo delle erbe inebriante. Operate tutte queste cose nel presente e nel futuro il Signore fu preso da una dolce sonnolenza, in cui entrava il compiacimento del creatore verso il capolavoro raggiunto.

Il Signore fu preso da una dolce sonnolenza, in cui entrava il compiacimento del creatore verso il capolavoro raggiunto. Del breve sonno divino approfittò il diavolo per assegnare alla Calabria le calamità: le dominazioni, il terremoto, la malaria, il latifondo, le fiumare, le alluvioni, la peronospera, la siccità, la mosca olearia, l’analfabetismo, il punto d’onore, la gelosia, l’Onorata Società, la vendetta, l’omertà, la violenza, la falsa testimonianza, la miseria, l’emigrazione.
(Leonida Rèpaci)

[Meruru]

Non so cosa pensano gli italiani dei calabresi.
Ma nella mia famiglia, i Calabresi hanno la reputazione di avere veramente un carattere dificile, di essere autoritarie e facilmente irritabile.
Sembra contraddittorio, perchè secondo alcuni italiani, lo stile de vita del Sud è più rilassato e lento in comparazione con quello del Nord.