Le
lingue romanze,
lingue latine o
lingue neolatine[2] sono le lingue derivate dal
latino. Esse sono l'evoluzione diretta non già del
latino classico, bensì di
quello volgare ossia "popolare" [dal latino
vulgus 'popolo'], costituito dalle varietà linguistiche sviluppatesi a seguito dell'espansione dell'
Impero romano.
Più di un miliardo di persone ha come
lingua madre una lingua romanza; un miliardo e mezzo di individui (oltre un sesto dell'umanità) ne parlano una almeno come seconda o altra lingua. L'area in cui queste lingue si sono sviluppate, e sono ancora parlate nelle loro versioni contemporanee, viene chiamata
Romània e corrisponde alla parte europea occidentale dell'impero romano, esclusa la
Britannia, con l'aggiunta di altre isole linguistiche neolatine minori diffuse nei
Balcani (
lingue romanze orientali). Nel
Nordafrica l'invasione araba (
VIII secolo) ha cancellato ogni volgare latino che vi si era sviluppato, mentre la persistenza dell'impero nella sua porzione orientale, con l'impiego prevalente della lingua greca a livello ufficiale, ha impedito la diffusione popolare del latino, prevenendo sviluppi linguistici analoghi a quelli occorsi nella porzione occidentale.
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