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Thread: Vi sentite italiani o settentrionali/meridionali?

  1. #81
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    Quote Originally Posted by Peyrol View Post
    E' anche l'unico paese dove la lingua della regione conquistatrice (il piemontese, nel nostro caso) non è diventata quella nazionale, al contrario della Francia, della Spagna o dell'UK.
    Vero. Perchè c'era già, molto forte, l'identità culturale nazionale basata sul fiorentino letterario, favorita anche da intelletuali settentrionali.

    E poi lo sai che il Piemonte con il piemontese non ha sempre avuto un rapporto sereno. Il piemontese è stato soprattutto lingua del popolo, perché nelle elite piemontesi, sia nobili e che borghesi, fu diffuso molto il francese fino a gran parte dell'800. E il francese era peraltro la lingua originaria della corte sabauda. La produzione letteraria in piemontese è poca, fatta eccezione per i Sermon subalpin (sui quali ci sarebbe da aprire un discorso enorme) e i testi di Allione, Tana e Calvo. Poi bisogna aspettare la seconda metà dell'800 con Bersezio.

    Invece appunto tra i toscani il toscano è diventato quasi subito, in una forma certamente più letteraria, lingua culturale quindi lingua della politica e dell'identità.

  2. #82
    Peyrol
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    Quote Originally Posted by Ulla View Post
    Vero. Perchè c'era già, molto forte, l'identità culturale nazionale basata sul fiorentino letterario, favorita anche da intelletuali settentrionali.

    E poi lo sai che il Piemonte con il piemontese non ha sempre avuto un rapporto sereno. Il piemontese è stato soprattutto lingua del popolo, perché nelle elite piemontesi, sia nobili e che borghesi, fu diffuso molto il francese fino a gran parte dell'800. E il francese era peraltro la lingua originaria della corte sabauda. La produzione letteraria in piemontese è poca, fatta eccezione per i Sermon subalpin (sui quali ci sarebbe da aprire un discorso enorme) e i testi di Allione, Tana e Calvo. Poi bisogna aspettare la seconda metà dell'800 con Bersezio.

    Invece appunto tra i toscani il toscano è diventato quasi subito, in una forma certamente più letteraria, lingua culturale quindi lingua della politica e dell'identità.
    Vero, però nel '700 ci fu una fioritura, tanto che Carlo Emanuele III maturò anche il pensiero di ufficializzarlo...purtroppo morì prima di tale editto.
    Chissà che conseguenze avrebbe avuto...

  3. #83
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    Quote Originally Posted by Peyrol View Post
    Vero, però nel '700 ci fu una fioritura, tanto che Carlo Emanuele III maturò anche il pensiero di ufficializzarlo...purtroppo morì prima di tale editto.
    Chissà che conseguenze avrebbe avuto...
    Si, nel 700 ci fu anche il primo dizionario ma credo che comunque l'ufficializzazione avrebbe cambiato più il destino della lingua piemontese in Piemontese che nel resto d'Italia. Perché nel 700 il Toscano era già affermato come "lingua nazionale". Se ci fai caso in Francia la lingua d'oïl si affermò molto presto sulla lingua d'oc. Così come l'inglese in UK e il castigliano in Spagna (dove però le lacerazioni con il catalano e il basco durano ancora oggi).

    Bisogna ammettere che alla fine solo una lingua come il toscano poteva affermarsi sulle altre. Discorso sul prestigio a parte, è una lingua peraltro a se stante nel panorama italiano anche da un punto di vista linguistico, perché il toscano non è né un dialetto settentrionale, né un dialetto mediano (umbro, alcuni dialetti marchigiani, alcuni dell'alto Lazio...) e né un dialetto meridionale e tantomeno un dialetto insulare o estremo meridionale.

  4. #84
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    Quote Originally Posted by Peyrol View Post
    Interessante, l'avevo già visto quel video.
    lol

    E questo video circa il festival italiano di Rieirão Preto?

    http://globotv.globo.com/eptv-sp/jor...liana/2084748/

  5. #85
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    Quote Originally Posted by Ulla View Post
    Capisco l'orgoglio sardo, ma dire che siete entrati nell'influenza italiana da soli 3 secoli, quando in realtà la storia della Sardegna è legata sin dall'alto medioevo a Genova e Pisa... e prima ancora era legata probabilmente ai popoli dell'Italia centrale come gli Etruschi.... ecco, mi pare una esagerazione tutto questo senso di diversità tanto sbandierato da parte di voi Sardi. Neanche i Corsi arrivano a tanto. Detto con grandissimo affetto, da una persona che ama molto la Sardegna.
    se andiamo ad analizzare in cosa consistono questi legami con Genova e Pisa :

    I Pisani e Genovesi vennero in Sardegna nel XII° secolo perchè invitati dai Giudici di Torres che gli donarono terre e titoli come segno di riconoscenza per aver aiutato a respingere un assalto Arabo, col passare del tempo iniziarono a intromettersi nella politica interna, e a trasformare l'isola nel campo di battaglia per le dispute tra Pisa e Genova, causando la caduta di 3 dei 4 giudicati entro l'inizio del XIV° secolo.
    Comunque per riassumere in breve, in seguito l'isola passò agli Aragonesi perchè un giorno il Papa Bonifacio VIII si sveglia, prende carta e penna, si inventa il "regno di Sardegna e Corsica"e lo regala agli Aragonesi. L'isola resta spagnola fino al 1713, quando gli Spagnoli vengono cacciati dall'Italia meridionale, Sardegna compresa; l'isola allora passa agli Austriaci, mentre ai Savoia va la Sicilia; 5 anni dopo i Savoia si accorgono di non aver fatto un buon affare dato che la Sicilia per loro è troppo lontana per gestirla in modo efficiente, e poi la Sardegna essendo tecnicamente un regno avrebbe portato loro una corona reale sulla testa, mentre fino ad allora avevano solo il titolo di Duca; cosi fanno la proposta agli Austriaci e si scambiano le isole come se si trattasse di figurine, e i Savoia diventano Re.
    Appena messo piede in Sardegna vietano l'uso del Sardo come lingua ufficiale, si portano dietro eserciti di religiosi per insegnare l'italiano al clero, dato che l'italiano non lo parlava nessuno, assieme ad eserciti di burocrati e cartografi per italianizzare nomi, cognomi e toponomastica. (spesso con risultati ridicoli). I Savoia erano cosi tanto ben voluti che il famoso re Carlo Felice qui era soprannominato Carlo Feroce e tra la fine del XVIII° e l'inizio del XIX° secolo ci furono rivolte su rivolte, culminate con la cacciata dei Piemontesi dall'isola nel 1794. In seguito i Savoia furono invitati a tornare dal corrotto parlamento di Cagliari, le rivolte comunque non cessarono e furono tutte represse nel sangue. Nel 1847 il parlamento Sardo come ultimo atto di sottomissione votò per la sua stessa abolizione, e chiese l'unione della Sardegna al Piemonte in un unico stato, dipendente dal solo parlamento di Torino. Il resto è storia contemporanea, la Prima Guerra Mondiale dove i fanti della Brigata Sassari erano sempre in prima linea come carne da macello (la Sardegna è la regione col più alto numero di caduti); il periodo Fascista, coi tentativi di Italianizzazione forzata. etc.etc. per questo dovremmo sentirci Italiani?

    p.s.
    La Corsica da questo punto di vista ha sofferto molto più della Sardegna, i Francesi dovettero combattere una vera e propria guerra di conquista che si potè dire conclusa solo intorno al 1850, che lasciò l'isola in condizioni pietose e con una popolazione decimata, da li poi iniziò la Francesizzazione ("a Francisata" come la chiamano loro). Per questo si offendono se li chiami Francesi, che loro chiamano "Pinzuti", o "lingue pinzute" (lingue affilate/appuntite) per via dell'accento. Per certi versi sono anche più orgogliosi di noi, ovunque tu vada in Corsica, dalla città al villaggio più sperduto trovi bandiere Corse esposte alle finestre delle case, trovi murales che inneggiano ai patriotti prigionieri in Francia, ai caduti o all'FLNC (Fronte di Liberazione Naziunale Corsu) che da più di 40 anni porta avanti la lotta armata; da noi ancora non siamo arrivati a questo punto, per fortuna, o purtroppo.
    Last edited by Mens-Sarda; 06-04-2014 at 11:30 AM.

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