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Vero. Perchè c'era già, molto forte, l'identità culturale nazionale basata sul fiorentino letterario, favorita anche da intelletuali settentrionali.
E poi lo sai che il Piemonte con il piemontese non ha sempre avuto un rapporto sereno. Il piemontese è stato soprattutto lingua del popolo, perché nelle elite piemontesi, sia nobili e che borghesi, fu diffuso molto il francese fino a gran parte dell'800. E il francese era peraltro la lingua originaria della corte sabauda. La produzione letteraria in piemontese è poca, fatta eccezione per i Sermon subalpin (sui quali ci sarebbe da aprire un discorso enorme) e i testi di Allione, Tana e Calvo. Poi bisogna aspettare la seconda metà dell'800 con Bersezio.
Invece appunto tra i toscani il toscano è diventato quasi subito, in una forma certamente più letteraria, lingua culturale quindi lingua della politica e dell'identità.
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