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il vero problema del Sardo è che non c'è una lingua unica, ma di fatto ce ne sono due, Logudorese e Campidanese, che hanno una certa somiglianza, quanta può essercene tra Portoghese e Spagnolo o tra Spagnolo e Catalano, ma che hanno anche una montagna di differenze, per questo non si è mai riusciti a trovare un accordo per l'insegnamento scolastico, perchè nessuna delle due parti accetta la lingua dell'altra e per questo i progetti della regione per una lingua unica non hanno mai messo d'accordo nessuno, perchè si è sempre cercato di creare una lingua unica basata sulle due varianti, ma che di fatto non accontenta nessuno
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Tornando al discorso di tutte queste mappe linguistiche, a me sembrano provenire da un'unica fonte (datata?) perchè nella mia zona fanno diventare i dialetti mediani meridionali e quelli meridionali o comunque transitori, mediani. Qualcuno conosce la fonte?
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Secondo me si basano su più fonti, principalmente sulle mappe di wikipedia e poi, come faceva notare Arnau, sulla legge sulle minoranze linguistiche che però non è una fonte linguistica bensì legislativa. Se noti il Venetopontino viene inserito tra i dialetti laziali, quando invece, correggimi se mi sbaglio, dovrebbe essere un dialetto veneto.
Le aree di transizione sono ovviamente le zone dove è più facile sbagliare se non conosci davvero la situazione linguistica di quelle zone.
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Non c'è una lingua unica perché il Sardo, ovvero le varie tipologie di Sardo, si sono trasmesse soprattutto per via orale. Correggimi se sbaglio.
Questo accade anche per il Corso, anche se alla fine credo abbia prevalso un tipo di Corso, il cismontano, per l'insegnamento all'Università di Corte.
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Apart from the Franco-Provencal village in the South, it's actually indigenous to Italy, in particular in the Val d'Aoste.
Unless you imply that Italian dialects are Italic dialects, which is a thorny question.
Thanks for the site.
Italy has also given us the best repository of Troubadour poetry, if anyone's interested : http://www.rialto.unina.it/
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E quali sono le fonti delle mappe su wikipedia? Presumo linguistiche ma non mi sembrano studi recenti. E i nostri politici a chi si rivolgono prima di fare leggi del genere? Domanda retorica.
Assolutamente, quache parola acquisita non ne fà un dialetto laziale.Se noti il Venetopontino viene inserito tra i dialetti laziali, quando invece, correggimi se mi sbaglio, dovrebbe essere un dialetto veneto.
Le aree di transizione sono ovviamente le zone dove è più facile sbagliare se non conosci davvero la situazione linguistica di quelle zone.
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dunque, fino al 1420 (anno della conquista Aragonese) la lingua parlata in tutta l'isola era più o meno la stessa, le differenze erano minime, andando a vedere documenti precedenti al 1420, tipo la Carta de Logu (codice di leggi) o i Condaghes, che sono registri dei monasteri di ogni regione dell'isola; si vede che la lingua è la stessa con differenze trascurabili (in sostanza è una lingua piuttosto simile al Logudorese), dopo la conquista gli Aragonesi dividono l'isola in due province, Capo di Sopra e Capo di Sotto, e introducono il feudalesimo che da noi era sconosciuto, il Capo di Sotto viene governato da feudatari di lingua Catalana, il Capo di Sopra da feudatari di lingua Castigliana, che si portano dietro soldati e servitori; quindi a partire dal 1420 le due zone dell'isola ricevono due diverse influenze linguistiche che lentamente hanno iniziato a differenziare la parlata del nord da quella del sud. Se a questo aggiungiamo il fatto che l'isola è praticamente spaccata in due da catene montuose, e aggiungiamo che i feudatari Catalani odiavano quelli Castigliani e viceversa, e non vedevano di buon occhio i contatti tra le due province, tutti questi fatti hanno contribuito a dare origine agli attuali Campidanese e Logudorese
Durante tutto questo periodo il Sardo continua a essere usato nei documenti come lingua ufficiale accanto al Catalano prima e allo Spagnolo dopo; questo fino all'arrivo dei Savoia all'inizio del XVIII° secolo che vietano l'uso del Sardo o dello Spagnolo come lingue ufficiali, a partire da allora le due varianti del Sardo hanno seguito due percorsi evolutivi separati, tanto che è davvero molto difficile capirsi a vicenda; almeno metà del vocabolario è diverso, cosi come le pronunce, gli accenti, il modo di coniugare i verbi, gli articoli plurali, persino l'accento della gente è molto diverso. Io che ho avuto modo molte volte di parlare con gente del Campidano, quindi sono abbastanza abituato riesco a seguire i discorsi anche se capisco metà delle parole; una persona normale che non ha mai avuto contatti con l'altra variante del Sardo riesce a capire con enormi difficoltà o non capisce per niente, tanto che molti le ritengono a tutti gli effetti due lingue separate anche se hanno una certa somiglianza, proprio come Portoghese e Spagnolo, o Spagnolo e Catalano; ci sono anche quelli che predicano la lingua unica e sostengono che le differenze sono trascurabili, tanto che è stata creata una sorta di lingua ibrida da usare in ambito amministrativo, col risultato che è odiata dai Campidanesi che la ritengono "troppo settentrionale", ed è altrettanto odiata dai Logudoresi perchè "troppo meridionale", quindi si può considerare un esperimento fallito, l'ideale per accontentare tutti sarebbe avere due grammatiche e due standard di scrittura come in Norvegia, dove hanno due lingue ufficiali.
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Le mappe di wikipedia si basano sulla bontà dei vari utenti. Quindi la loro esattezza è casuale, perché come dici tu, anche nella migliore delle ipotesi potrebbero basarsi sì su fonti ma non su studi recenti.
I politici chiaramente fanno ragionamenti puramente elettorali.
Io non conosco lo stato di salute del venetopontino ma questo è un errore clamoroso che la dice lunga sulla reale competenza di chi fa queste mappe. Se il venetopontino è ancora parlato, è chiaramente un dialetto veneto parlato nella provincia di Latina, eventualmente anche con influenze laziali, friulane ed emiliane. Se ricordo bene oltre ai Veneti, ci furono anche forti migrazioni dal Friuli e dall'Emilia (mi pare Ferrara).
Comunque tutta la questione dei dialetti e delle lingue parlate in Italia diverse dall'Italiano ruota attorno al numero di locutori effettivi, ovvero al numero di persone che parlano effettivamente un determinato dialetto o lingua. Molti linguisti si lamentano che troppi comuni si sono autoproclamati appertenenti a una determinata minoranza linguistica anche quando ormai l'uso di quella lingua è scomparso o scarsamente attestato.
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Non conosco i numeri ma purtroppo è sempre meno parlato dalle nuove generazioni e quella della città di Latina e dei suoi borghi nati con essa è una situazione particolare per la vicinanza con Roma e per i paesi che la circondano che parlano le varie sfumature del mediano. Non sono un linguista ma forse per loro queste piccole influenze e il fatto che è parlato lontano dal Veneto ne fà una versione a se stante.Io non conosco lo stato di salute del venetopontino ma questo è un errore clamoroso che la dice lunga sulla reale competenza di chi fa queste mappe. Se il venetopontino è ancora parlato, è chiaramente un dialetto veneto parlato nella provincia di Latina, eventualmente anche con influenze laziali, friulane ed emiliane. Se ricordo bene oltre ai Veneti, ci furono anche forti migrazioni dal Friuli e dall'Emilia (mi pare Ferrara).
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Grazie per la risposta esaustiva.![]()
Se fino al 1420 la lingua era la stessa, comunque continuo a credere che la trasmissione orale c'entri qualcosa nella diversificazione di Logudorese e Campidanese. Non è probabilmente l'unica causa e forse neanche la più importante.
Quali sono le differenze sostanziali tra Logudorese e Sassarese/Gallurese che vengono considerati da alcuni linguisti parte del sistema dialettale italiano?
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